C’ è poco da fare, se la Romagna si è fatta conoscere per il turismo, le spiagge attrezzate, i servizi, la piadina e i sardoncini, non ha messo lo stesso impegno nel valorizzare i suoi vini. Le proposte di locali, ristoranti ed enoteche spesso saltano quelle del posto, che sebbene non siano le più note dello stivale, spesso sono di qualità. La cantina Enio Ottaviani è riuscita a ritagliarsi il proprio spazio in quella che è la sua casa, la Romagna, dando il buon esempio.
Azienda nata negli anni Sessanta con Enio Ottaviani, è stata portata avanti di generazione in generazione. Negli ultimi anni con Massimo e Davide Lorenzi, ma anche Milena e Marco Tonelli, si è sicuramente impegnata più di altre nel farsi conoscere. Riuscendo a farsi strada e risultando spesso l’ unica proposta locale di bar e ristoranti. Il legame con il territorio, la passione per il loro lavoro e la volontà di portarlo avanti si vedono anche nella nuova cantina.
Infatti, a San Clemente, in provincia di Rimini, a meno di 10 km da casa mia, è stata ristrutturata la cantina già esistente e accanto è stato creato un nuovo luogo dedicato ai vini Enio Ottaviani e all’ hospitality.
Grandi vetrate si affacciano direttamente sui vigneti e accoglienti tavolate sono pronte ad ospitare clienti, ma anche chiunque sia ben disposto a conoscere questa realtà, ad ascoltarne il racconto e ritrovarlo nel calice. Il Wine Shop è aperto anche solo per passare ad acquistare qualche bottiglia. E magari fermarsi al volo al bancone per degustare un vino ancora mai provato, prima di portare a casa quello già in lista.
I vini Ottaviani sono stati i primi che ho notato quando ho iniziato ad approcciarmi con un occhio più curioso alle carte dei vini o alle proposte per gli aperitivi e sono stati anche tra i primi degustati agli eventi locali. Penso ad esempio al primo Caciara del P.assaggi di Vino 2018, mia prima degustazione itinerante in zona.
Proprio per questo la loro cantina era una delle prime che avrei voluto visitare, ma sapendo di questi grandi cambiamenti, ho aspettato con piacere. Il primo evento ufficiale è coinciso con il Merano Wine Festival ed essendo a Merano, non ho potuto partecipare. Ma appena ho saputo che avrebbero replicato l’ 8 dicembre per Cantine Aperte a Natale, ho coinvolto due amici compagni di corso e neofiti sommelier come me e siamo andati a scoprire questa nuova realtà.
Il colpo d’ occhio è notevole quando si arriva, perché è un tipo di struttura che qui in Romagna non c’è. Inaugurata da poco, tra l’ altro in inverno, ancora è in divenire e l’ ingresso stesso porta a pensare come sarà in primavera, arricchita dal verde. L’ interno del Wine Shop è moderno, minimal ed elegante, ma caldo e vivo allo stesso tempo. Merito dei vigneti che ti avvolgono e di dettagli come gli esempi dei terreni che danno le diverse caratteristiche ai vini Ottaviani.
Al piano inferiore una sala, che già oggi è diversa da come l’abbiamo vista noi e da come ve la mostro in foto. Infatti proprio qui sono state spostate le botti che noi abbiamo visto in cantina. A inizio dicembre come potete vedere ce n’era solo una, dopo pochi giorni invece è diventata una vera Bottaia interrata. Uno spazio speciale per un’ intima Wine Tasting Experience.
In cantina sono ben visibili le vasche in acciaio e le botti in cemento, ma anche un piccolo laboratorio, fondamentale per poter effettuare analisi, test e verifiche direttamente sul posto. Al piano superiore un nuovo spazio rimodernato e ancora vuoto, aperto a svariate possibilità. Un luogo che mi ha colpita proprio per la sensazione di apertura all’ evoluzione, che mi ha trasmesso, entrata inevitabilmente in connessione con quella che sto vivendo io in questo momento.
Una cantina piccola, dove però non manca niente di quello che serve per fare vino. Marco ci ha guidati alla scoperta della loro produzione, raccontandoci il percorso delle uve provenienti dalla vendemmia, fino all’ affinamento, diverso a seconda della tipologia.
Il Sangiovese la fa da padrone, ma anche il Pagadebit (Bombino Bianco) è un vitigno su cui la cantina ha investito. Un’ uva di quantità, che deve il suo nome proprio al fatto che fosse quella in grado di consentire di pagare i debiti anche nelle annate più difficili, che la cantina ha cercato di convertire in qualità.
Non mancano gli internazionali come Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Riesling e Sauvignon.
La sapidità e le note di mare si percepiscono forti e chiari e rispecchiano completamente il territorio da cui le uve provengono. Dai 60 ai 260 metri slm, lungo il Fiume Conca, dove venti, differenze di altezza ed influenza del Mare Mediterraneo si fanno sentire. Il richiamo al territorio si trova in altri dettagli tornando al Wine Shop. Nei sottocalici con i sardoncini e i marinai ad esempio, ma anche nei taglieri di salumi e formaggi in accompagnamento alle degustazioni, provenienti rispettivamente dalla macelleria Stringati di Cattolica e da Cau e Spada di Sassocorvaro.
Due infatti sono i percorsi di degustazione. Gli Autoctoni, quello che abbiamo scelto noi, per chi vuole un primo approccio o un approfondimento dei vini più rappresentativi del territorio. Il bianco Strati e i rossi Bio Primalba, Caciara, Dado e Sole Rosso. costo 30,00 euro. Altra opzione I Territoriali a 25,00 euro, con Mada, Clemente Primo, Filare 15, 928 e Merlot, per chi preferisce cogliere l’ interpretazione degli internazionali.
Un pomeriggio davvero piacevole, in cui, oltre a Marco che ci ha guidati nella visita, anche Davide e Massimo, sono stati molto disponibili. Pronti a scambiare qualche chiacchiera con noi, ma soprattutto a farci capire che la nuova cantina è il loro modo per raccontarsi. I vini di Enio Ottaviani sono fatti per gli amici, mettono al centro la convivialità legata al vino e da loro questo si sente.
Vi invito a dare un’ occhiata al loro sito e se siete della zona o se vi troverete in zona, vi consiglio di passare per una visita.
Io tornerò sicuramente e sarà un piacere parlarvi ancora di questa realtà, magari entrando più nel dettaglio dei vini. Se la conoscevate già, lasciatemi le vostre opinioni ed eventuali differenze con la mia interpretazione.
Intanto vi aspetto su Instagram, o se preferite su FB, in attesa di ritrovarvi per il prossimo articolo.
A presto
Lara