Le donne e il vino. Un rapporto spesso difficile, quanto perfetto. La sensibilità e l’ attenzione femminili, possono essere la chiave o il quid in più, nel raccontare e perché no, nel creare il vino. Come ho detto fin dalla mia presentazione, sarà sempre un piacere per me cercare, scoprire e presentarvi realtà in cui le donne siano protagoniste. Donne con personalità, che vogliono mettere tutte loro stesse in un progetto, con impegno, dedizione e serietà.
Da tempo ormai seguo le sorelle Benazzoli, la nuova generazione di viticoltori della cantina Benazzoli di Pastrengo. Siamo in Veneto, nella zona di Bardolino, a due passi dal Lago di Garda e dalla Valpolicella. La loro produzione infatti si divide proprio tra Bardolino e Valpolicella.
I loro vini sono fatti da donne, non sono vini da donne e sono raccontati con il loro linguaggio, la cui massima espressione si trova nei Sogni di donna. Cinque vini di diverse tipologie con delle etichette pazzesche.
Claudia e Giulia si sono interrogate proprio sulle loro etichette, chiedendosi se esprimessero davvero le loro personalità e le loro idee. Così, con l’ aiuto del Design Stefano Torregrossa e le illustrazioni del tatuatore Luca Quagliotti sono riuscite a concretizzarle. Non so quanto questa scelta sia stata dettata da una loro viscerale passione per i tatuaggi o dall’ aver trovato in questa scelta grafica, la migliore per rappresentare le loro idee. Personalmente non ho tatuaggi (loro ne hanno), ma trovo questo tipo di immagine evocativa e immediata come poche altre.
Cinque vini di diverse tipologie, caratterizzati dai nomi di cinque donne in fasi diverse delle loro vita. Dafne, Bardolino DOC è una ragazza che ha voglia di diventare grande, ma ancora ha paura di farlo, Tecla, Bardolino DOC Chiaretto è una ragazza che ama il divertimento ed è in piena scoperta del mondo. Agata, Pinot Grigio DOC delle Venezie è una donna adulta, indipendente, che ama viaggiare, spesso anche sola, mentre Minerva Passito Bianco Veneto IGT è una donna dolce e sognatrice. E poi c’è Giava, Rosso Verona IGT, mamma e moglie, consapevole, capace e testarda.
Giava si ispira nel nome alla Tigre di Giava ed è dedicato alle nonne delle sorelle Benazzoli. È il vino che ha subito il cambiamento maggiore nell’ annata 2017, quella attualmente in commercio. Da un blend di Corvina, Molinara, Rondinella e Merlot, passa infatti ad essere un Corvina in purezza.
6 mesi in botte di legno e 18 in acciaio. Claudia, sul profilo Instagram Benazzoli Winery l’ ha presentato raccontando come alla base di questo vino ci sia la sua passione per i profumi e l’ arte nel crearli. Voleva un vino che avesse note fruttate, balsamiche e speziate, che fosse forte, ma allo stesso tempo elegante e proprio nella corvina ha trovato la chiave per realizzarlo insieme a Giulia, in due anni di lavoro.
Le spese gratuite proposte a inizio emergenza Coronavirus (codice PORTIAMOPAZIENZA fino al 3 aprile 2020 sullo shop online), una delle prime iniziative, che poi si sono moltiplicate, mi hanno portata a fare un piccolo ordine per provare finalmente i loro vini e per sostenerle.
Oltre a Dafne, Tecla, Agata e Giava ho acquistato anche Femme Fatale, il Chiaretto Spumante Brut. Altra donna, maliziosa, attraente e misteriosa. In realtà, anche gli altri due vini della produzione Benazzoli, il Valpolicella Ripasso DOC e l’ Amarone Classico della Valpolicella DOCG, rappresentano altre donne e per questi due vini l’ etichetta ritorna protagonista. Ancora un progetto di Stefano Terragrossa, Onice design, dove le figure femminili sono create dal ritaglio della carta. Un corpo sensuale nel primo caso, uno morbido nel secondo.
Il contrasto bianco nero però qui va oltre, perché il nero del vetro della bottiglia, rappresenta l’ anima maschile, che si unisce a quella femminile, entrambe parte della cantina Benazzoli. Claudia e Giulia infatti hanno seguito la strada del papà e del nonno, ispirandosi a donne del passato, contemporanee e ovviamente a quelle loro più vicine.
E come se non bastasse tutto questo, le sorelle Benazzoli sono parte integrante del nuovo progetto Vignaiole 2.0. Un’ idea sviluppata l’ estate scorsa, che seguo dall’ inizio, da quando ancora non erano state svelate le vignaiole che lo componeva. Un progetto che si sta ampliando e di cui sarò curiosa di scoprire l’ evoluzione. Ma visto che già oggi mi sono dilungata, direi di dedicare a questa realtà, come ad eventuali pareri sui vini Benazzoli, altri spazi in futuro. Voi però ditemi se conoscevate già Claudia e Giulia, cosa ne pensate della loro concezione e se vi ha conquistato, come ha conquistato me.
Intanto vi aspetto su Instagram, o se preferite su FB, in attesa di ritrovarvi per il prossimo articolo.
A presto
Lara