Sette Rebole di sette cantine per una cena speciale al Ristorante dallo Zio
Una sera d’ estate in uno dei punti più suggestivi del centro storico di Rimini. L’ arte di Alberto Guiducci, la musica e i piatti degli chef Giuliano Canzian e Pier Paolo Battaglia. Tutto questo è stato Le Sette Rebole, la serata dedicata alla Rebola, il vino simbolo di Rimini. Organizzata nello spazio esterno del Ristorante dallo Zio accanto all’ Arco di Augusto, in collaborazione con la Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Rimini.
Ma che cos’è la Rebola?
Rebola è il nome che è stato dato nel territorio riminese al Pignoletto. Quel Pignoletto che di solito si identifica con il vino frizzante dei Colli bolognesi. In realtà il vitigno è il Grechetto Gentile e nella zona di Rimini dà origine ad un vino fermo, fresco e secco, dalle spiccate note fruttate. Ma non solo, come vedremo tra poco. Un vitigno presente dal 1378, un tempo chiamato Ruibola o Greco.
La Rebola è un vino versatile, che ben si accompagna alla cucina di mare, ma anche a quella di terra. Oltre alla versione secca la Rebola può essere anche amabile, dolce e passita. Come sempre accade le scelte nella vinificazione, ma anche i territori su cui crescono le vigne fanno la differenza e questo regala varie sfaccettature a questo vino.
Un vino che per Rimini sta diventando sempre più importante e ha unito 17 produttori in un progetto comune per la sua valorizzazione. L’ obiettivo è quello di dare alla Rebola un’ identità forte, che la porti ad essere ambasciatrice per l’ enoturismo locale. Tanti i progetti che sicuramente si svilupperanno nel tempo, coinvolgendo anche settori diversi. Uno dei primi, nato in un periodo di zona rossa, è stato la creazione della felpa, poi diventata anche t shirt Rimini Rebola, acquistabile sempre a Rimini, al negozio Memphis.
La serata Le Sette Rebole al Ristorante dallo zio
Anche l’ organizzazione di questa serata, con la possibilità di degustare sette proposte di Rebola, ha sostenuto questa nuova volontà. Sette calici hanno dato il benvenuto ad ogni partecipante lunedì scorso, il 5 luglio 2021 alle 20.00. Sotto ogni calice il riferimento della cantina corrispondente al futuro assaggio e al piatto in abbinamento.
L’ Arco di Augusto è stato la cornice insolita e preziosa di un servizio attento ed efficiente. E di un’ idea che ha caratterizzato l’ intera esperienza. Un mix di musica e parole per raccontare le Sette Rebole.
Alberto Guiducci ha introdotto i vini in degustazione, associando alcune citazioni, piccoli aneddoti e qualche curiosità sulla Rebola e la sua storia. Ogni vino e il suo produttore sono stati poi accompagnati da un pezzo musicale, che potesse rappresentarli. Nell’ abbinamento con il cibo e nell’ assaggio. Vado al Massimo e Come Nelle Favole di Vasco Rossi, Nonno Hollywood di Enrico Nigiotti, una splendida cover dell’ iconica The Sound of Silence di Simon & Garfunkel e la versione italiana di She di Francesco Renga, alcuni dei brani scelti.
Se l’ atmosfera che si venuta a creare è stata molto importante, fondamentale è stato l’ abbinamento con i piatti proposti dagli chef Giuliano Canzian e Pier Paolo Battaglia per ogni Rebola.
Gli abbinamenti cibo e vino per le Sette Rebole
Apertura con Rebola Enio Ottaviani e Pane del marinaio con tonnetto alletterato, acqua di pomodoro e insalata. Ultimo vino della Cantina Ottaviani, che ancora non avevo avuto modo di degustare. Fruttata, intensa e piacevole, di un bel giallo paglierino. Più delicata la Rebola Quaranta proposta da Podere dell’ Angelo, ben abbinata con un Coniglio in insalata tra lo speziato e l’ amaro.
Terzo piatto la Salsiccia di mare alla brace con verdure per la Rebola La Morosa dell’ Agriturismo e Azienda Agricola San Rocco. Prima volta per entrambi, perché non avevo mai assaggiato né una salsiccia di mare, né i vini San Rocco. Un piacevole primo approccio con entrambi.
Giro di boa con il quarto abbinamento e la Rebola 77 Ca’ Perdicchi. Molto fresca, caratterizzata da una decisa nota sapida, salmastra, che nel tempo, lasciando una piccola quantità di vino nel calice, ho ritrovato al naso in maniera più spiccata. Ad accompagnarla un Risotto della tradizione riminese rosso.
Ancora pesce con il Trancio d’ ombrina con verdure croccanti e la Rebola Isotta di Tenuta Santini. La più fruttata tra le sette, con note di pesca predominanti, bilanciate soprattutto dalla parte verde del piatto.
Come accennavo prima la Rebola è versatile e a seconda della tipologia ben si abbina anche ai piatti di carne. Per Vivi dell’ Azienda Agricola San Valentino, vino di cui vi abbiamo già parlato nell’ articolo dedicato al Wein Tour, è stato scelto un Galletto disossato nel suo sugo agli agrumi. Il passaggio in legno rendono questa Rebola adatta ad abbinamenti con cibi anche più elaborati.
La semi dolce conclusione
Ultima Rebola tra le sette, Agulina di Tenuta Sant’ Aquilina, che ero molto curiosa di degustare. Finora infatti avevo assaggiato solo la loro Rebola Animéda, mai questa. Colore decisamente più intenso, dorato, dato senza dubbio da un affinamento in legno, che ben si percepiva nonostante la scarsa illuminazione. Un vino molto interessante, con sentori sì di miele e vaniglia, ma anche marcate note sapide e di erbe aromatiche. Un vino che è stato penalizzato dall’ abbinamento con la Romagna Cheescake al bicchiere con frutti rossi di stagione.Non posso negare che avrei preferito questa Rebola in abbinamento con un secondo.
Sempre per una mancanza di armonia, per quanto abbia apprezzato la sorpresa finale, non sono riuscita a goderne appieno.
In conclusione di serata infatti Alessandro Arlotti ha offerto il suo Cabernet Sauvignon Pazzesca, frutto della sua unica vinificazione, in abbinamento a delle ciliegie al cioccolato. Bella e molto gradita questa conclusione a sorpresa, che però, a mio avviso, ha spezzato, come il precedente abbinamento, l’ armonia creata in bocca durante il resto della cena.
Una serata assolutamente da ripetere
Al di là di questa unica piccola stonatura legata alla parte dolce della serata, siamo stati davvero benissimo. Ho apprezzato l’ organizzazione della serata, la qualità dei piatti proposti, l’ efficienza del servizio, la cortesia e ovviamente la scelta di proporre una degustazione di sette vini. Ciascuno con il suo calice!
Poter lasciare un a piccola quantità di vino e poterli poi riconfrontare, anche solo al naso a fine serata, è una possibilità che poche volte si ha nelle serate degustazione. Mi ha fatto anche piacere trovare alcuni dei produttori coinvolti nella serata presenti come partecipanti.
Starò attenta per sapere di eventuali altri appuntamenti speciali. Questa l’ ho scoperta grazie ad una condivisione nelle Stories di Instagram e prenotare è stata davvero un’ ottima idea.
Stavo dimenticando, il costo della serata Le Sette Rebole è stato di 50,00 euro a persona. Info utile per avere un’ idea più completa dell’ esperienza, nel caso vi possa aver incuriosito.
Io vi consiglio di valutare altre serate degustazione come questa!
Se vi fa piacere, vi invito a leggere anche qualche altro articolo già pubblicato:
- ONLY WINE CITTà DI CASTELLO 2021
- PRANZO DI SAN VALENTINO A CASA ARTUSI
- PRANZO DEGUSTAZIONE A BORGO CONDÈ
Intanto vi aspetto su Instagram, o se preferite su FB, in attesa di ritrovarvi qui.
A presto
Lara