Esposizione mercato di vini artigianali con laboratori del gusto a Bomporto
Torniamo indietro di qualche settimana, al weekend del 21 e 22 ottobre 2023, quando si è svolta la 12esima edizione dell’evento Terre di Vite. Sede l’incantevole Villa Cavazza a Bomporto. Una villa scelta per eventi e matrimoni, circondata dal verde, che colpisce per la sua bellezza.
Incuriosita da questo appuntamento che non conoscevo, ho deciso di partecipare domenica 22 e oggi vi racconto l’esperienza.
Terre di Vite e di Sapori
Terre di Vite e di Sapori. Vino, volti, suoni, immagini e parole. Terre di Vite edizione 2023. Nonostante le tante edizioni non avevo mai sentito parlare di questa manifestazione. L’ho scoperto selezionando gli appuntamenti per l’articolo generale dedicato al 2023. Anzi, tra poco mi dovrò mettere al lavoro per la versione 2024. Ma questa è un’altra storia.
Visitando il sito mi hanno colpita la location e i produttori partecipanti. E l’ho segnato tra gli eventi di fine anno a cui partecipare. Così è stato e con il mio compagno ne abbiamo approfittato per una gita fuori porta a tema degustazione. Prima un pranzo in tranquillità e poi un pomeriggio di assaggi.
L’evento quest’anno è stato dedicato al territorio. Inteso come patrimonio unico da proteggere. Alla cui salvaguardia partecipano i vignaioli con il loro lavoro costante, oggi come domani per lasciare un eredità migliore, nonostante il cambiamento climatico.
Terre di Vite non è stato solo una mostra mercato, ma anche l’occasione per creare momenti di approfondimento. Con masterclass, seminari e laboratori del gusto.
Avendo poche ore a disposizione ho preferito concentrarmi sugli assaggi, ma ho apprezzato che l’evento prevedesse momenti diversi. Gli orari della manifestazione dalle 11:00 alle 20:00 sabato 21 e dalle 11:00 alle 19:00 domenica 22.
Prezzo del biglietto € 20,00 in prevendita, modalità che abbiamo scelto noi e € 25,00 in loco. € 55,00 invece per biglietto d’ingresso e seminario con 6 vini in degustazione, da prenotare via e mail. Poetiche Sinestesie Bere, ascoltare, dipingere, il vino e la dinamica dei sensi “Giovanni Pascoli e il vino romagnolo” sabato 21. Poetiche Sinestesie Bere, ascoltare, dipingere, il vino e la dinamica dei sensi “Giuseppe Gioacchino Belli e il vino dei vulcani laziali” domenica 22. Entrambi condotti da Sandro Sangiorgi, direttore di Porthos.
Gratuiti, ma sempre su prenotazione i Laboratori del Gusto. 20 persone hanno avuto la possibilità di provare i migliori abbinamenti cibo vino con 4 vignaioli presenti alla manifestazione. Due gli appuntamenti sabato e due domenica.
A completare l’esperienza le composizioni floreali di Free’n’yoy ispirate a Bacco il sabato e la musica de “Il Pedala Piano” la domenica.
Qualche dettaglio in più
La lista degli espositori a Terre di Vite era visibile sul sito con largo anticipo con vignaioli e vignaiole divisi per regioni. Assenti Valle d’Aosta, Calabria, Puglia e Basilicata. Non solo Italia, presenti anche Francia e Slovenia, ma in due stand di distributori e non con i produttori.
Una volta arrivati con calice e porta calice veniva consegnata la mappa per orientarsi tra le posizioni. E un pacchetto di cracker, che si veniva esortati a prendere, nonostante la presenza dei punti food.
Gli oltre 100 produttori sono stati suddivisi tra “in villa” e “alla meridiana”. Quelli in villa erano nel corpo principale di Villa Cavazza, divisi tra piano terra e primo piano. Quelli alla meridiana invece nell’area portici nella corte e nella sala dei portici fronte Villa. Villa Cavazza infatti compone Corte della Quadra con altri due fabbricati laterali, che nel complesso ricordano una corte chiusa. In vari punti l’elenco dei produttori in quell’area, utile da consultare velocemente, per chi non aveva preso la mappa o l’aveva lasciata da qualche parte. Nel giardino i food track per le pause ristoratrici con tigelle, gnocco fritto, primi piatti e gelati, di cui abbiamo approfittato nel tardo pomeriggio..
I produttori presenti e partiamo dall’Emilia Romagna
L’Emilia Romagna ha giocato in casa con il maggior numero di vignaioli e vignaiole presenti, che su iniziativa di Terre di Vite hanno avuto accesso a titolo gratuito a causa dei danni del recente alluvione. Un piacere trovarne alcuni già ben noti come Fondo San Giuseppe, Il Teatro, Cantina della Volta, Cantina Paltrinieri, Pertinello, Randi Vini e Terraquilia. Con il poco tempo a disposizione ho solo fatto qualche saluto ad alcuni, ma ho saltato le degustazioni.
Da Lusvardi invece mi sono trattenuta con piacere, perché era dal 2019 che non mi fermavo a un loro banco d’assaggio e mi ero persa diverse novità. Due bottiglie ampliano la proposta di bollicine dell’azienda ed esprimono il cuore che Lusvardi mette nella sua produzione. Il Metodo Classico NSD “Never Stop Dreaming” da Lambrusco Salamino infatti è dedicato alla titolare e l’etichetta riproduce un’opera d’arte che lei fisicamente possiede, regalo del marito Andrea per i suoi 50 anni. Mentre il rifermentato in bottiglia Robin, sempre dalle stesse uve, è dedicato a un rapporto di amicizia speciale. Amo quando dietro alle bottiglie c’è anche tanto altro e ho apprezzato tantissimo l’evoluzione di una cantina che già mi aveva colpita al primo incontro anni fa. Stavolta però non solo bollicine, ma anche due vini fermi, Mister X Rosato e Bianco.
Restiamo in Emilia Romagna con altre due realtà che mi sono rimaste impresse. Bosco dei Caprioli con le sue proposte di Spergola e Lambrusco. Una Spergola Frizzante, rifermentata in bottiglia, il Mordente. Una ferma, Le Origini affinata in anfora, ancora in fase di test per arrivare alla tempistica perfetta. Poi il Lambrusco Diletto e una chicca conclusiva, il Nero di Luna da uve stramature di Marzemino reggiano. Con appassimento in fruttaio e pigiatura manuale il giorno di San Martino e periodici travasi durante il lungo affinamento in bottiglia. 10 anni e 4 travasi per la vendemmia 2009. Un piacere degustare con il produttore Andrea Iori e ascoltare i suoi racconti sugli step che l’hanno portato a presentarci i suoi vini. Sarà un piacere seguirne l’evoluzione nei prossimi anni.
Progetto recente quello di Biòss con le sue bollicine da metodo SoloUva, che utilizza solo gli zuccheri dell’uva, senza aggiungerne altri. Tante le etichette in degustazione con diversi tempi di affinamento, compresa una 48 mesi assente nella line up in foto, da vitigni diversi. Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco di Sorbara e Trebbiano Modenese. Ognuna con le sue caratteristiche ben definite hanno contribuito a una panoramica inaspettata e convincente. In gamma anche un rifermentato che ho degustato successivamente, ma non mi ha colpita come alcuni dei Metodo Classico.
Una panoramica sugli altri produttori
Oltre 100 come abbiamo detto. Anche qui da nord al sud alcune cantine che già conoscevo come Marco Capra e La Chimera per il Piemonte, Il Carpino per il Friuli, Valturio e Accadia per le Marche.
Tra quelle che non conoscevo e mi ero segnata da approfondire Castello di Corbara con le sue proposte di Grechetto in purezza e in blend con il Sauvignon, che ho voluto degustare visto che pochi giorni dopo saremmo stati in zona. Infatti ho visto il loro wine shop in centro a Orvieto e le indicazioni per la cantina. Ma né i vini, né il contatto nato al banco d’assaggio mi hanno portata a voler approfondire in cantina.
Degustazione di Botticino da Noventa. Vino che non credo di aver mai degustato prima, quindi è stato un piacere provare le proposte disponibili all’assaggio. Non è stato un colpo di fulmine, ma sono quelle degustazioni a cui mi piace approcciarmi per allargare i miei orizzonti.
Bella scoperta Ilaria Addis per la Sardegna con i suoi Vermentino. Non da spiaggia, come sottolinea nella bio di Instagram. Ho apprezzato molto il Mama ‘e Sole, nonché la volontà alla base del progetto di salvare i vitigni di famiglia e rendere loro onore in bottiglia. Tipica attenzione in più femminile adornare il mobile della sala con brochure del territorio e bottiglie della cantina.
Restando in tema di percorsi e scelte dalla Sardegna andiamo in Piemonte con Tenuta Io.
Conferitori di uve da tempo hanno deciso di usare i meravigliosi vitigni circondati da boschi sulla collina di Ponzano Monferrato per una produzione propria. Da questa idea nascono i vini di Tenuta Io. Barbera e Grignolino Monferrato Orgoglio e Voglio. E i rosati dagli stessi vitigni Ozio e Sfizio. Davvero interessanti.
Continuiamo con i rossi e i Teroldego di Redondel. Redondèl uno dei sei giardini in piana rotaliana a 9 filari è la culla dei vini di questa cantina familiare di Mezzolombardo. Per questo motivo i cartoni della cantina sono da 9 bottiglie. Per me, che sono cresciuta a Trento quando la zona era ben lontana dall’essere quello che è oggi per la viticoltura, è sempre strano pensare che in zone che associo a tutt’altro ci siano realtà come questa.
Ovviamente ben venga, anzi, ormai lo dico da tempo, devo organizzarmi seriamente per dei giri a tema vino in quelle zone.
Sempre per il Trentino altri assaggi da Bongiovanni. Avevo segnato la cantina, perché è la tra le pochissime, tre, che produce l’enantio a piede franco Presidio Slow Food. Enantio vitigno della Vallagarina tra Trento e Verona citato già da Plinio il Vecchio nel suo “Naturalis Historia.” Voi l’avete mai assaggiato?
Per restare in tema rossi peccato per alcuni produttori della Valtellina presenti solo in assaggio dal distributore. Alcuni però già nella lista per il Mercato FIVI di cui parleremo tra qualche settimana, come altre aziende che ho saltato a Terre di Vite, sapendo che le avrei trovate anche a Bologna.
Considerazioni finali
Terre di Vite davvero un bell’evento del vino, assolutamente promosso e consigliato. Uno di quegli eventi da non perdere se si è in zona, anche da condividere con amici per un pomeriggio diverso. Villa Cavazza è davvero incantevole e ospita al meglio la manifestazione. Se il meteo poi accompagna con il sole, com’è stato per questa edizione, è perfetto.
Mi è sembrato tutto ben organizzato anche nelle piccole cose. Come ghiaccio e sputacchiere. E in altre non così piccole, come un parcheggio adeguato, che non sempre è presente. Parcheggio molto comodo considerando che si tratta di una mostra mercato con la possibilità di acquistare i vini più apprezzati. Servizio ottimo in questo caso con ampi spazi e parcheggiatori a gestire il flusso di arrivi.
Villa Cavazza è meravigliosa, ma si raggiunge solo in macchina e questo è l’unico limite dell’evento, che meriterebbe di essere più facilmente accessibile.
Per concludere lo ripeto, se siete della zona o potete organizzarvi per una gita fuori porta, non perdete l’edizione 2024.
E se vi fa piacere, vi invito a leggere qualche altro articolo dedicato al racconto di altri eventi del vino :
Intanto vi aspetto su Instagram in attesa di ritrovarvi qui.
A presto
Lara
2 Comments
Il piacere di ritrovarmi citato, è doppio per esserlo in un bell’articolo, scritto con competenza, chiarezza e onestà. Complimenti. A presto. Andrea
Grazie Andrea, è stato un vero piacere citarti e soprattutto incontrarti. A presto